Trovarsi in coda sulla statale, ad un certo alto numero di kilometri dal divano, di lunedi nell'ora di punta.
Combattere la narcolessia di una maledettaprimavera che magaaaari avesse fretta mortacci sua
- piove pure -,
indi accendere la radio e trovarci la peggio:
la laurona nazionale che mi canta marco che se ne è andato e nonritornapiù.
(scusa eh laurona, a volte c'ho dello snobismo che mi avanza e si riversa sul nazionalpopolare a prescindere, ma è solo un vezzo, anzi un autosnobismo direi e ne sto per dare dimostrazione lampante).
Ebbene, ci sono sufficienti ingredienti per gridare al complotto.
Pare un attentato.
Abbasso il vetro del finestrino.
Potrei abbandonare il volante e gettarmi sulla carreggiata aspettando una morte certa (ma lenta, come la coda).
E invece.
E invece gioco il jolly. Fulmineo. Subentra lo scatto repentino, un guizzo di follia e prima che l'allarme Bon Ton si inserisca e censuri l'insano gesto
alzo a palla la radio, la solitudine tra noi questo silenzio dentro me invade la provincia tutta - esuberante -
e canto
sisi
canto
ad un volume pari all'esasperazione suscitata dalle circostanze.
La so tutta tra l'altro. (Te lo dicevo Laurona)
E mi sbraccio pure fuori dal finestrino, sottolineando con enfasi le note più alte.
L'ultima volta che mi abbandonavo al medesimo atto performativo, e mi riferisco proprio al brano specifico, mi trovavo su un'autoscontro di una fiera di provincia, indossavo un bomber blu e forse non avevo ancora mai limonato duro.
Venti anni buoni saran passati. (Laurona non ci pensare).
E insomma ci sono momenti in cui solo fare delle cose sceme può salvarci.
Momenti in cui dopotutto scegli la leggerezza.
E un po' di spensierata insensata GAIEZZA ha la meglio su tutto.
In barba al lunedì, alla coda, al mal di gola, alla stanchezza.
Perchè mentre cantavo mi veniva necessariamente da ridere.
Un fulgido esempio di fragola nel vuoto autogenerata.
Mi autocongratulo per il colpo di mano.
Autocomplimenti.
C'è dell'autostima.
Diffusa.
E' stagione di narcisi da queste parti.
Trasformo
solitudine in gaiezza,
settimane di massima forza centripeta degli impegni - altrimenti dette "ANCHE MENO" (Cit. Cina) - in allenamenti intensivi di entusiastico zelo.
Buonumore abbondante e distribuito democraticamente.
Mi sono anche autoproclamata cintura nera di SE PARTO FELICE SPESSO ARRIVO FELICE.
Son stanca perchè mi sono strapazzata in molti e variegati impegni nelle ultime settimane ma me la sono cavata egregiamente. Poche ombre di ansia ed è una novità da queste parti, come già raccontato qui.
E persino pensare di fermarmi, riprendere fiato e riposare, mi sembra naturale e ovvio.
Ti giuro oh.
Cioè non somiglia più ad una frenata sui talloni che ti lascia la rincorsa nelle gambe da smaltire.
Quel senso di Ma noh, io ferma ammuffisco, io son quella che faccio, disfo, brigo mi sembra lontano.
Niente, c'è stata un'accellerazione. Ora decelero. Tutto normale, tutto naturale.
Nessuna assuefazione, nessuna dipendenza da massimo sforzo. Conosci quel segreto autocompiacimento distillato dallo spremere ogni residuo di energia?
Hai presente quante volte ci son rimasta incastrata?
Nella modalità maschile di correre, fare, ottenere PER sentirmi bene, utile, capace. Brava.
Stai a vedere che sto crescendo davvero. Sta a vedere che ogni tanto riesco a prendermi cura di me come si deve.
Sta a vedere che tutte le cose che so, che ho imparato in millemila corsi, libri, seminari e percorsi di crescita personale - un briciolino alla volta stanno diventanto quotidiani modus vivendi e non più spesso/solo chimere evanescenti.
Rallentare era debolezza, incapacità, perdita di entusiasmo. Ora è CURA.
Naturale, amorevole, godibile CURA di me.
Qua si vince la medaglia d'oro in Frenata orgogliosa.
Sta a vedere che mi avvicino sempre più all'illuminazione e mi metteranno sullo scaffale di un negozio new age, seduta nella posizione del loto, in vendita per euro 29,90.
Questa la ripeteva spesso un mio guru. Per ricordare sempre che non è la perfezione ciò che desideriamo, in fondo.
Che desidero il Miglioramento è cosa risaputa.
Direi che sto realizzando questo desiderio.
La strada è lunga e mi piace.
Ci si può cantare a braccia aperte anche quando sembra un disastro.
è la sempre valida filosofia della tartaruga di brunolauziana memoria (con biondo tartarugo corazzato annesso ovviamente)! Mi sei piaciuta! ;)
RispondiEliminaHahah grandissima Valeria.. Mi son cercata la canzone che non ricordavo. Una di quelle che tutti conosciamo in realtà!
Eliminahttp://www.youtube.com/watch?v=iw_4CQhZbmU
Sarà la perfetta colonna sonora del post. Mille grazie ;)
Gran bei rocordi, la Laurona nazionale. Quando si era ancora piccini, innocenti e spensierati.
RispondiEliminaMi piacciono tanto queste piccole perle di consapevolezza che ci lasci sul percorso quotidiano verso il Miglioramento, sei di grande ispirazione!
P.S.: tutta la mia stima per la cantata selvaggia in pieno imbottigliamento
WOW :)
EliminaFelice che la mia condivisione ispiri buone riflessioni. Grazie a te per lasciarti ispirare ;)
che bella scena ;)
RispondiEliminaTi saluto
Consiglio emulazione, moolto liberatoria ;)
EliminaCiao Astrolabia!
Che figata cantare a squarciagola nel traffico:) per poi solitamente accorgersi degli sguardi sbigottiti dei vicini di finestrino:) ehehe a me succede cosi!!!
RispondiEliminaAlla fine, tutti torna! Gli insegnamenti, gli sbattimenti , le lezioni.. La ruota gira :-)
Heheh dan molta soddisfazione quelli che proprio ridono, così per un po' hai "svoltato" la coda anche per loro ;)
EliminaLa ruota gira - quelle certezze che cenefossero. Smack :*
mi alzo.
RispondiEliminasilenzio.
ciao.
mi chiamo patalice ed anche io sono un'esibizionista del traffico seriale, in particolare con la laura e MASINI.
Patalice sei a casa.
EliminaBenvenuta.
Pronta:
Cenerentolainnamoraaaaaaaa taaaaa aaaah