(Stai leggendo una pagina di AFRICAN JOURNAL - il diario del mio viaggio in Zambia nel 2012.
Trovi il resto sotto l'etichetta Africa. Sì, qui le cose semplici vanno alla grande.
Trovi il resto sotto l'etichetta Africa. Sì, qui le cose semplici vanno alla grande.
Se vuoi altre info sull'associazione con cui sono partita, scrivimi, orsù: esplorattrice@gmail.com)
h 19:40 Chipata ZAMBIA - DAY 6
Importanti novità sul fronte Collaborazione col Governo locale.
Abbiamo conosciuto Bridge, un giovane ingegnere di Chipata che si occupa del monitoraggio delle risorse idriche nel territorio. Lo fa per conto della sindachessa, una donna zambiana che oggi ci ha accolto nel suo sontuoso ufficio insieme ad un nutrito gruppo di consiglieri e segretari.
E' stato un incontro ufficiale per concordare che l'elenco dei pozzi realizzati dall'associazione possa essere aggiunto al loro e possa quindi contare sul lavoro di verifica periodico svolto dal governo, sulla condizione dei servizi idrici presenti nei villaggi della zona.
Inoltre per le nostre scelte e le valutazioni sui villaggi che ci richiedono i pozzi potremo avvalerci in futuro anche delle loro segnalazioni e considerazioni, qualora servisse.
L'inglese che parlano qui mi lascia talvolta disorientata per via della strana pronuncia, ma ho potuto comunque seguire l'accordo, ottimamente gestito da Piedone il Presidente e il Nordico.
Al termine della riunione ci sono stati momenti di conversazione informale e convenevoli simpatici.
Mentre alcuni dei consiglieri presenti si scambiavano un paio di parole in cinjanja, forse una battuta per la quale hanno riso divertiti, Corista che non aveva capito una parola fin lì, manco della parte in inglese figuriamoci nella lingua locale, si è messa a ridere a volume 85 sopra ai loro sorrisi.
Bambo Francis l'ha rimbrottata per l'esuberante partecipazione, mentre tutti noi ridevamo come pazzi per l'assurda intesa.
Gira già voce che Corista capisca il cinjanja e ci si possa avvalere delle sue traduzioni per le prossime trattative. Lei non nega. Stiamo in una botte de fero proprio.
Bridge è un nostro coetaneo, ha studiato nella capitale, Lusaka, e lavora presso il comune di Chipata. Veste quasi alla moda, è sempre in ordine e sorridente. Risponde chiaramente, senza troppi giri di parole alle domande che gli poniamo. Ci capiamo. Ci ispira fiducia.
Diciamo che le sue doti di fascinazione nei nostri confronti superano di gran lunga quelle di un altro giovane zambiano, il nostro EX driver, Marlboro.
Da oggi è in "ferie", guideranno il pick up i già esperti con la guida a destra, Piedone, Nordico e Cuggi.
Giornata all'insegna del riempitivo, per la serie "di cose da fare ce n'è. Facciamole".
Fox stamattina ci ha bellamente paccati. Non possono lavorare oggi. Devono recuperare materiali per il prossimo pozzo. E noi invece recuperiamo pazienza. Non siamo a Lugano, manco per sbajo.
Ci siamo avventurati lungo kilometri e kilometri di strade costellate da crateri e dossi naturali che solo il fiammante pick up blu di Bambo Francis può affrontare.
Direzione 1: alcuni dei pozzi già realizzati dall'associazione negli scorsi due anni.
Seconda meta: nuovi villaggi da verificare per decidere i prossimi passi.
Bridge è venuto con noi.
Il villaggio di WAFA domani - se Fox mantiene la parola - avrà il suo nuovo pozzo.
Per ora continuiamo a dare fiducia a Fox & Co. Risparmio ed efficienza dimostrata durante il lavoro a POZE sono punti a favore determinanti. Tuttavia, di punti a sfavore ce ne sono altrettanti.
Oggi ci hanno fatto perdere un intera giornata. La abbiamo onorata con sopralluoghi comunque fondamentali, tuttavia proseguire coi lavori il prima possibile è più urgente.
Le giornate volano, ma sono dense e intense. Siamo stanchi ma carichi.
Le visite ai villaggi sono la nostra ricarica energetica. Raggiungerli è faticoso ma appena le capanne spuntano dalla savana, i sorrisi curiosi dei bimbi e gli sguardi diretti e profondi di queste persone ci rigenerano pienamente.
Oggi in uno dei villaggi nei quali abbiamo scavato un pozzo l'anno scorso, ho vissuto un incontro che mi ha emozionata fino a commuovermi.
Abbiamo incontrato una donna anziana, invalida. Era a terra su una stuoia insieme ad alcuni bimbi. Ci ha accolti sorridente, ha salutato emozionata Bambo Francis, e poi trascinandosi per qualche metro con una certa agilità, ha raggiunto una "sedia a manovella" in legno, una sorta di poltroncina con un manubrio dotato di pedali da azionare con le braccia. Ci ha mostrato orgogliosa la sua "passeggiata" a manovella nel villaggio, resa possibile dalla comunità di Bambo Francis che ha ideato e realizzato il suo ingegnoso bolide.
Era fiera. Bambini e altri abitanti del villaggio le passeggiavano a fianco.
Ho subito pensato al mio papà, anche lui in una condizione così difficile eppure così lontano, diametralmente altrove, rispetto alla sensazione di vittoria che mi stava comunicando questa anziana donna.
Lei si faceva fotografare con orgoglio. Sono scese delle lacrime mentre scattavo.
Questa terra però ha in sè un potere molto più forte, ed è quello di riportarti al Qui e Ora.
Qui è tutto talmente Presente ai sensi - e intenso - che poco dopo, il sorriso di uno di questi bimbi entusiasti e curiosi ha cancellato la tristezza che stavo provando, completamente e in pochi istanti.
Questa sera prima di cena ho dedicato un po' di tempo alla lettura di un libro fotografico sullo Zambia, che ho trovato nella sala tv della missione. Sfogliandolo ho riconosciuto Bambo Francis in alcune immagini di oltre 10 anni fa. Ci sono racconti e testimonianze di quanto ha realizzato durante la sua missione qui.
E' stato un viaggio nel tempo illuminante.
Ho capito che le difficoltà che si incontrano qui, si sommano alla necessità che il progresso segua un suo lento corso. Perchè possa essere realmente assimilato e integrato, ogni passo richiede un suo specifico tempo. A volte ben più lungo di quanto riteniamo giusto, desiderabile.
TUTTO E SUBITO - vorremmo.
POCO ALLA VOLTA E QUANDO LE CONDIZIONI LO PERMETTONO - è quello che avviene qui.
Sono due estremi. Poli opposti del rapporto con obiettivi e desideri. Entrambi frustranti per aspetti diversi.
Forse da entrambi è il caso di imparare il meglio. IN EQUILIBRIO.
Posso solo immaginare quale intensa soddisfazione possa provare quest'uomo quando visita questo territorio. Ha costruito ponti, per collegare tra loro villaggi che nella stagione delle piogge restavano isolati, ha costruito scuole e cliniche, ha costruito strutture di aggregazione come possono essere chiese e missioni e così ha dato lavoro a molti.
A volte lo senti dire "Qui era tutta foresta, non c'era nulla" e sembra maliconico nel raccontarlo. Forse lo è in qualche modo. Ma credo lo dica anche con orgoglio. Le sue opere hanno portato progresso e possibilità in questi luoghi.
Il paesaggio è meno selvaggio di un tempo, forse è quello che rimpiange. Per il resto, 50 anni della sua missione (20 nel vicino Malawi e 30 in questa regione dello Zambia) hanno plasmato in maniera essenziale e positiva le vite di migliaia di persone.
E' difficile per me, per noi, comprendere il valore di tutto ciò. A volte, lo ammetto, sembra poco, a volte incompiuto, come la clinica abbandonata che abbiamo visto l'altro giorno e che ci ha indignato.
Poi "lavori" qui per qualche giorno. E inizi a capire. Ogni passaggio di ogni più piccolo progetto incontra difficoltà. Ogni cosa segue un processo complesso, lento. Dal pensiero all'azione ci sono a volte percorsi tortuosi. Tutto ciò mette alla prova fiducia e pazienza.
E allora ti accorgi davvero di quanto valgano le sue tante opere.
Avere una Missione. Ecco cosa ha reso possibile Tanto. Cos'è la Missione? La direzione che puoi prendere al mattino, quando ti svegli, continuando a percorrere quella strada che hai scelto, con tutte le risorse che hai e che arriveranno, Oltre gli ostacoli che - è certo - ci saranno.
Proprio questi daranno più valore ai risultati, non essi di per sè.
E se la strada è piena di buche, imparerai a guidarci senza sfasciare l'auto. O la bicicletta. O i piedi. Farai bene, con quello che hai.
Ho qualcosa di prezioso su cui riflettere stasera, una lezione di vita inestimabile.
Ricordare da dove si è partiti - ad esempio.
"Qui era tutta foresta...."
Vivo questa lezione, non intendo dimenticarla.
Fox stamattina ci ha bellamente paccati. Non possono lavorare oggi. Devono recuperare materiali per il prossimo pozzo. E noi invece recuperiamo pazienza. Non siamo a Lugano, manco per sbajo.
Ci siamo avventurati lungo kilometri e kilometri di strade costellate da crateri e dossi naturali che solo il fiammante pick up blu di Bambo Francis può affrontare.
Direzione 1: alcuni dei pozzi già realizzati dall'associazione negli scorsi due anni.
Seconda meta: nuovi villaggi da verificare per decidere i prossimi passi.
Bridge è venuto con noi.
Il villaggio di WAFA domani - se Fox mantiene la parola - avrà il suo nuovo pozzo.
Per ora continuiamo a dare fiducia a Fox & Co. Risparmio ed efficienza dimostrata durante il lavoro a POZE sono punti a favore determinanti. Tuttavia, di punti a sfavore ce ne sono altrettanti.
Oggi ci hanno fatto perdere un intera giornata. La abbiamo onorata con sopralluoghi comunque fondamentali, tuttavia proseguire coi lavori il prima possibile è più urgente.
Le giornate volano, ma sono dense e intense. Siamo stanchi ma carichi.
Le visite ai villaggi sono la nostra ricarica energetica. Raggiungerli è faticoso ma appena le capanne spuntano dalla savana, i sorrisi curiosi dei bimbi e gli sguardi diretti e profondi di queste persone ci rigenerano pienamente.
Oggi in uno dei villaggi nei quali abbiamo scavato un pozzo l'anno scorso, ho vissuto un incontro che mi ha emozionata fino a commuovermi.
Abbiamo incontrato una donna anziana, invalida. Era a terra su una stuoia insieme ad alcuni bimbi. Ci ha accolti sorridente, ha salutato emozionata Bambo Francis, e poi trascinandosi per qualche metro con una certa agilità, ha raggiunto una "sedia a manovella" in legno, una sorta di poltroncina con un manubrio dotato di pedali da azionare con le braccia. Ci ha mostrato orgogliosa la sua "passeggiata" a manovella nel villaggio, resa possibile dalla comunità di Bambo Francis che ha ideato e realizzato il suo ingegnoso bolide.
Era fiera. Bambini e altri abitanti del villaggio le passeggiavano a fianco.
Ho subito pensato al mio papà, anche lui in una condizione così difficile eppure così lontano, diametralmente altrove, rispetto alla sensazione di vittoria che mi stava comunicando questa anziana donna.
Lei si faceva fotografare con orgoglio. Sono scese delle lacrime mentre scattavo.
Questa terra però ha in sè un potere molto più forte, ed è quello di riportarti al Qui e Ora.
Qui è tutto talmente Presente ai sensi - e intenso - che poco dopo, il sorriso di uno di questi bimbi entusiasti e curiosi ha cancellato la tristezza che stavo provando, completamente e in pochi istanti.
Questa sera prima di cena ho dedicato un po' di tempo alla lettura di un libro fotografico sullo Zambia, che ho trovato nella sala tv della missione. Sfogliandolo ho riconosciuto Bambo Francis in alcune immagini di oltre 10 anni fa. Ci sono racconti e testimonianze di quanto ha realizzato durante la sua missione qui.
E' stato un viaggio nel tempo illuminante.
Ho capito che le difficoltà che si incontrano qui, si sommano alla necessità che il progresso segua un suo lento corso. Perchè possa essere realmente assimilato e integrato, ogni passo richiede un suo specifico tempo. A volte ben più lungo di quanto riteniamo giusto, desiderabile.
TUTTO E SUBITO - vorremmo.
POCO ALLA VOLTA E QUANDO LE CONDIZIONI LO PERMETTONO - è quello che avviene qui.
Sono due estremi. Poli opposti del rapporto con obiettivi e desideri. Entrambi frustranti per aspetti diversi.
Forse da entrambi è il caso di imparare il meglio. IN EQUILIBRIO.
Posso solo immaginare quale intensa soddisfazione possa provare quest'uomo quando visita questo territorio. Ha costruito ponti, per collegare tra loro villaggi che nella stagione delle piogge restavano isolati, ha costruito scuole e cliniche, ha costruito strutture di aggregazione come possono essere chiese e missioni e così ha dato lavoro a molti.
A volte lo senti dire "Qui era tutta foresta, non c'era nulla" e sembra maliconico nel raccontarlo. Forse lo è in qualche modo. Ma credo lo dica anche con orgoglio. Le sue opere hanno portato progresso e possibilità in questi luoghi.
Il paesaggio è meno selvaggio di un tempo, forse è quello che rimpiange. Per il resto, 50 anni della sua missione (20 nel vicino Malawi e 30 in questa regione dello Zambia) hanno plasmato in maniera essenziale e positiva le vite di migliaia di persone.
E' difficile per me, per noi, comprendere il valore di tutto ciò. A volte, lo ammetto, sembra poco, a volte incompiuto, come la clinica abbandonata che abbiamo visto l'altro giorno e che ci ha indignato.
Poi "lavori" qui per qualche giorno. E inizi a capire. Ogni passaggio di ogni più piccolo progetto incontra difficoltà. Ogni cosa segue un processo complesso, lento. Dal pensiero all'azione ci sono a volte percorsi tortuosi. Tutto ciò mette alla prova fiducia e pazienza.
E allora ti accorgi davvero di quanto valgano le sue tante opere.
Avere una Missione. Ecco cosa ha reso possibile Tanto. Cos'è la Missione? La direzione che puoi prendere al mattino, quando ti svegli, continuando a percorrere quella strada che hai scelto, con tutte le risorse che hai e che arriveranno, Oltre gli ostacoli che - è certo - ci saranno.
Proprio questi daranno più valore ai risultati, non essi di per sè.
E se la strada è piena di buche, imparerai a guidarci senza sfasciare l'auto. O la bicicletta. O i piedi. Farai bene, con quello che hai.
Ho qualcosa di prezioso su cui riflettere stasera, una lezione di vita inestimabile.
Ricordare da dove si è partiti - ad esempio.
"Qui era tutta foresta...."
Vivo questa lezione, non intendo dimenticarla.
Quello che hai scritto è veramente bellissimo, mi hai fatto venire voglia di partire subito per l'Africa ad aiutare queste persone e imparare il più possibile da loro. Anche le foto sono meravigliose, complimenti!
RispondiEliminaA presto :*
Grazie davvero Elena Sofia ! Hai letto anche il resto del diario di viaggio in Zambia? Se hai suggerimenti, sono preziosi !
RispondiEliminaPreziosa e bellissima, la lezione che ti ha lasciato questo pezzo di vita.. e, come sempre, le tue parole me la regalano con dolcezza e leggerezza
RispondiEliminabello regalare se il regalo è così gradito ;) grazie Valeria
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