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venerdì 15 marzo 2013

Fragole nel vuoto

Passeggi ignara in libreria e tra un milione di mondi di carta, improvvisamente
c'è n'è uno-unosolo che si libra (embè) dagli scaffali, fà un doppio carpiato da
9.9-9.5-9.8: medaglia d'oro
e ti si salda al palmo tipo mastice, che poi alla cassa ci passi pure la mano sul lettore. 

Quando poi lo leggi capisci il PPPPerchè di tanta illuminata furia.
Perchè avevi bisogno di leggere proprio quelle parole, indossare proprio gli occhiali che ti porge accattivante l'autore. Tu non lo sapevi ma quel mucchietto di pagine punteggiate di inchiostro, parlavano di te perfino al tipografo "Sarò così importante per Olivia!"

Lode a "Buddha, Freud e il Desiderio" saggio di Mark Epstein,  Edizioni Indiana.
Mark, grazie. Ti chiami come Mark Lenders quello di Holly e Benji, e sei il bomber del mio campionato di pipponi filosofico-esistenziali. Bravo sei.

Perchè mi stai spiegando uno stracumulo di cose saggerrime sulle quali mi struggo da almeno 15 vite.

A titolo di esempio:
mi propini un classicone tra le storielle zen e poi mi spintoni con una interpretazione fuori clichè per la quale i miei criceti nel cervello stan facendo ancora la òla.

Ecco la storiella:
Una giovane sta camminando in un campo quando incontra una tigre che la guarda affamata.
La ragazza si mette a fuggire e la tigre la insegue. 
Arriva ad un dirupo, si afferra alla radice di un rampicante selvatico e, con uno slancio, si lascia penzolare sopra il precipizio. 
Mentre penzola lassù, aggrappata al rampicante, vede la tigre fiutare il terreno sopra di lei. La ragazza guarda in basso tremando. E' un bel salto arrivare fino a giù e per un attimo prova un senso di vertigine. Poi scorge qualcos'altro. 
Sotto c'è un'altra tigre, presumibilmente affamata, che ha notato la sua situazione. Le tigri camminano avanti e indietro, una sopra e l'altra sotto, aspettando di banchettare. La ragazza si aggrappa sempre di più al rampicante. 
All'improvviso, sul ciglio del dirupo compaiono due topi che si mettono a rosicchiare le radici che la tengono sospesa. 
La donna nota una fragola selvatica che cresce lì accanto sul fianco della collina. Allunga una mano per raccoglierla, tenendosi ancora stretta al rampicante con l'altra, e avvicina il frutto alla bocca. Ne prende un morso. Aaahhhh! Com'è dolce.

Finita.
E sì, parla di stare nel momento, della precarietà della vita e di fare una cosa alla volta. La conoscevo. Ma
Mark mi ha detto che parla anche del Desiderio.
Senti qua:

La donna si imbatte in una proiezione feroce e divorante del proprio Desiderio, la tigre.
Non resta che scappare oppure arrendersi.
Il desiderio poi cambia forma e si moltiplica. Continua a tormentarla ed è pericoloso anche quando assume la forma del topo.
E il desiderio è anche la fragola.
La ragazza con attenzione completa assapora il frutto. Non sa se potrà prenderne un altro morso, non sa nemmeno se esisterà un istante futuro. La gusta ed è così buona! Il desiderio ha un buon sapore.

E NON E' MICA FINITA.

Mark affonda e mi dice che
ci sono frutti che gettano nel Vuoto.
Concedersi di precipitare nello spazio che il desiderio non può colmare, rende l'Esperienza completa. L'irraggiungibilità può essere goduta.
E poi
troppo spesso siamo all'inseguimento della cosa successiva, per sfuggire alla delusione a al disagio della precedente, non impariamo mai ad usare lo spazio che ci separa da ciò che desideriamo.

Spazio in cui crescono certi fragoloni succosi e freschi che sprecarli è tra i peggio insulti al creatore.

WOW. Ri WOW e triplo WOW. Dovrebbe scrivere dei libri questo qua.

Le mie tigri sono sogni e desideri spesso e volentieri contrapposti,
i topolini sono obbiettivi più o meno determinanti che mi stressano e rosicchiano le mie energie quotidianamente.
Sono circondata da fragole che Iddiomiperdoni a volte lascio marcire mentre mi dibatto appesa al rampicante delle mie scelte eroiche.

Caro lettore di queste righe...quali sono le tue tigri, topi e fragole?
Come ci stai nell'inevitabile spaventoso e prezioso Vuoto tra un desiderio e l'altro?
Io di merda.
Da sempre vivo in corsa perenne tra un traguardo e il successivo. Guai a fermarsi e goderne. Maledetta me.

Ma adesso ho incontrato le parole di Mark.

E Nono.  Lo so che almeno in altre millemila occasioni ho letto, sentito, discusso DEGLI STESSI ARGOMENTI con gli stessi entusiasmi e propositi di decisive svolte esistenziali.

QUANDO L'ALLIEVO E' PRONTO, IL MAESTRO APPARE.
E io stavolta fui pronta INDI il libro sacro apparve.

Io mi faccio cancellare il kaizen e mi tatuo una fragola. Anzi una macedonia proprio.

E la libreria verrà rasa al suolo e IVI farò edificare una cattedrale in devozione all'apparizione del libro sacro di Mark. Sono aperte le adesioni per i pellegrinaggi. 
N.B.  Compreso nella quota di iscrizione, un bagno miracoloso nel succo di fragola.


6 commenti:

  1. "troppo spesso siamo all'inseguimento della cosa successiva, per sfuggire alla delusione a al disagio della precedente, non impariamo mai ad usare lo spazio che ci separa da ciò che desideriamo."
    Eleggo questa frase come mia perenne descrizione di ciò che scelgo di essere. Un po' troppo spesso.
    Quello spazio lo devo ancora scoprire e la cosa mi piace. Bellissima descrizione del libro, quasi quasi...me lo segno.
    Un bacio!

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    Risposte
    1. grazie Berry! pensa che io per un lungo periodo ho persino provato orgoglio per quella smania che provavo di ottenere, fare, disfare, creare incessantemente. Sempre in quarta, sempre lanciata, volevo sempre "altro". Non so se è ciò che scegli di essere anche tu Berry.
      Se mi fermavo stavo male, non riuscivo a godermi una cippa.
      Da tempo invece cerco il modo di rallentare, godermi il viaggio, ascoltare le mie esigenze, rispettarle. Mi dico più spesso "Va bene così, guarda cosa hai già fatto, è tanto!". Saper calibrare l'energia del desiderio con la pace dell'amore per sè, sarebbe il Traguardone esistenziale proprio.
      Son migliorata ma ogni tanto frustrazioni a palla invece!
      Per l'illuminazione e un trasloco nel Nirvana c'è tempo. Non c'è pericolo :)

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  2. Mi segno questo libro và! Bella descrizione, originale e personalizzata! :D

    http://pensierinviaggioo.blogspot.it

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  3. Bella questa cosa delle tigri, delle fragole e dei topolini rosiconi. Proprio un bello spunto di riflessione. E, per una volta nella mia pessimistica esistenza, credo di poter dire che, a questo giro, un paio di fragole sono riuscita a mangiarmele, ed erano pure belle succose. Anche se, prima di vederla sotto questo punto di vista, ero concentrata solo su tigri e topolini. Questo Mark intriga pure a me!

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