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domenica 17 febbraio 2013

Certe saggezze sul frigorifero

"Nel bel mezzo dell'inverno, 
ho infine imparato che in me albergava un'invincibile estate."
(A. Camus)

Questa c'è l'ho appesa sul frigo da un discreto mucchio di mesi.
Ogni volta che riempio - di due dita - un bicchiere d'acqua dal dispenser mimetizzato tra le calamite, la leggo. 
Certi giorni ci sta. Altri manco per sbaglio.

Oggi è uno dei giorni che, daje Camus, io pure c'ho in dotazione l'estate dell'animo da supereroi.
E' inverno. E mi sento allegra. E' un ossimoro.
Un giorno come questo è l'eccezione che conferma la regola.
C'ho pure un raffreddore del campione che mette a dura prova la scorta annuale di fazzoletti.
Non sarà certo un quintale di muco a rovinare il mio umore.
No, nemmeno il karaoke della famigliola che abita al piano di sotto. Neanche emmamarrone potrà scalfire questo stato di grazia.

E va bene, mi fido di te e te lo confesso: 
Non è solo oggi. Sarà da una settimana buona o pure di più.
Avevo cominciato con le citate onde domenicali e nemmeno una settimana di molto poco utile trasferta romana ha rotto l'incantesimo. Mi meraviglio di me.

Mi son presa il permesso. Essere felice. Nonostante.

Tanta roba.

E mi sono messa anche alla prova.
Quella molto scettica delle tante Me, si chiedeva:
stai a vedere che è solo "distrazione"? tutto questo buonumore si spiega col fatto che non sono connessa, attenta a quei temi che di solito mi rendono preoccupata o stressata o triste?

cioè è davvero solo un po' di oblio e non ha radice, tutta questa amena sensazione?

Prova del nove:
(alla scettica le piace vincere facile)
ho pensato un po' a papà.
Al dolore che posso sentire se vedo il suo. Lui sta male, ha paura, non trova consolazione che duri.
Io ho paura di come la vita ti può tradire e mancare, della impotente separazione da ciò che desideriamo per noi. Mi manca lui.
Piango. Ci penso e piango in uno, due.. fatto. Ho fatto la prova l'altro giorno.
Ho pianto e poi mi son fermata ad ascoltarmi.

Ed era ancora lì. Quella sensazione piacevole che mi accompagna da alcuni giorni non era svanita.

Cosa significa. Camus, è come dici tu? C'è l'estate dentro, al centro di ognuno di noi?
Cosa sto sperimentando?

La mia personale Fenice, forse.

Si fara mica rivedere tra 500 anni?
Vorrei convincerla a restare.

P.s.
Di due dita. Riempio il bicchiere di due dita perchè sono nata il giorno in cui hanno distribuito alcune qualità e la PAZIENZA non era nell'elenco.
Diciamo che la faccenda del bicchiere è uno degli effetti meno problematici della circostanza, ma resta emblematico.
Troppa impazienza, disidrata. 
Tra l'altro.  
(Olivia)
La metto sul frigorifero.


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